Oggi da Step to the future abbiamo toccato con mano il potere della neurodiversità come risorsa chiave per un’intelligenza artificiale più etica, più creativa, più umana.
Abbiamo scoperto che vedere il mondo da un’altra prospettiva – magari cercando un MIG-31 nella giungla – non è solo possibile, ma necessario.
Grazie a chi pensa in modo diverso, risolve problemi in modo inatteso, rompe schemi.
Grazie a chi, come CarlottaJesi (radiomamma) e Federica Ianna, ci ricordano che inclusione e innovazione non solo possono, ma devono andare di pari passo.
L’IA ha bisogno di noi. Di tutti noi.
E noi, della sua spinta a immaginare l’unthinkable.
Grazie di cuore a STEP per averci ospitato in un luogo che è davvero un laboratorio del domani.